La via degli sciamani

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Lo sciamanismo è la nostra più antica eredità spirituale. Tracce se ne ritrovano fino al paleolitico.
Lo si incontra ovunque sul nostro pianeta sotto forme molto simili. Alcune società isolate l'hanno mantenuto intatto fino ai nostri giorni.
 
Lo sciamanismo unisce le cose invece di separarle.
Tutto ciò che esiste è vivo: esseri umani, animali, piante e materia.
Tutto è importante e degno di rispetto, animato da una stessa energia.
Siamo gli abitanti della stessa casa, dunque dipendiamo gli uni dagli altri: tutto è legato, tutti siamo interconnessi, parenti della stessa famiglia.
Le nostre risorse di esseri umani ci conferiscono la responsabilità di prenderci cura della bellezza della Terra, la nostra casa comune, la nostra madre.
È in questo contesto che riscopriamo lo sciamanismo.
L'Occidente non aveva neanche più una parola per nominarlo.
Abbiamo dovuto prenderlo a prestito dai popoli siberiani, che ancora praticano lo sciamanismo.
Però la sua memoria non si è mai cancellata del tutto.
 
sciamani che parlano
 
 
Si è evocato ciò che era potuto succedere nelle nostre caverne preistoriche, al tempo della Dea.
Ci si è interrogati sui testi che riportano i racconti del tempo dei druidi ( Merlino è uno sciamano ).
Si sono identificati personaggi molto antichi nei miti, racconti e leggende tradizionali ( le nostre narrazioni iniziatiche ).
Più vicino a noi nel tempo, si comincia a capire chi erano realmente le donne che Chiese e Stati hanno torturato e bruciato come streghe: le nostre guaritrici, le nostre medicine-women, le guardiane delle vecchie tradizioni.
Durante i secoli di intolleranza e repressione, le conoscenze spirituali degli indigeni autoctoni si sono perdute o deformate.
Il “sourcier” ( colui che trova l'acqua, “source” significa sorgente in francese ) è diventato il “sorcier” ( colui che lancia sortilegi, “sort” è un atto di magia nera in francese ).
Ricordiamo che nel nostro Friuli del Seicento, il benandante ( guaritore popolare, colui – che – cammina – con – il – bene ) è stato assimilato forzatamente alla stregoneria da parte dell'Inquisizione per combatterlo più facilmente.
Erano i nostri sciamani e le nostre sciamane.
L'ignoranza, la miseria e la fame hanno pervertito molte cose.
Gli occidentali sono stati “de-culturati”, tagliati dalle loro radici, esattamente come i popoli ai quali hanno dovuto imporre i propri valori, riproducendo ciò che essi stessi avevano subito.
Ma lo spirito, l'inconscio, il selvatico non sono scomparsi, nemmeno in un mondo razionale e materialista, ma l'uomo moderno ha perso le chiavi per usare questi poteri naturali ed universali.
Jung ha scritto spesso in modo appassionato e poetico sul tema della perdita delle tradizioni sacre.
“Con il progresso delle scienze il nostro mondo diventa sempre più disumano. L'essere umano è solo, non si sente più legato alla natura, non prova più niente per eventi che una volta erano colmi di senso simbolico. I tuoni non sono più la voce di Dio, non ci sono più spiriti nei fiumi, gli alberi non rappresentano più la vita degli esseri umani, i serpenti non simboleggiano più la saggezza e nessuna montagna è più la dimora di un genio.
Gli uomini non sanno più parlare con le pietre, né con gli animali o le piante. La possibilità di comunicare con la natura è perduta, e così l'energia ricettiva scende verso il subconscio”.
Jung dice che questa forma di potere sopravvive ancora nella psiche.
“Ogni essere umano rimane arcaico almeno nel più profondo della sua psiche, anche se è civilizzato.
Come il nostro corpo ci ricorda il nostro legame con i mammiferi e ci mostra le nostra eredità evolutiva, la psiche umana è il risultato di una evoluzione con diversi segni arcaici”.
In realtà ciò di cui parla Jung non è soltanto vivo nella nostra psiche e nel nostro codice genetico, ma è anche vissuto quotidianamente da alcune collettività indigene e tribali.
Loro, sono ancora in connessione con il Cosmo e comunicano con esso. È grazie ai loro sciamani che hanno accettato di insegnarci il loro sapere e guidarci alla riscoperta del nostro patrimonio spirituale autoctono che è nato un nuovo sciamanismo in Occidente.
Possiamo dunque, nella nostra ricerca, apprezzare ed ispirarci allo sciamanismo dei popoli che l'hanno conservato vivo.
Ma sarebbe antistorico ed artificiale copiare le tradizioni altrui, dopo averli obbligati a copiare il nostro stile di vita!
Il nostro compito è quello di far ri/nascere uno sciamanismo vivente, una spiritualità nostra, un misticismo naturale, disponibile per tutti, che facci a meno di dogmi, tabù, pregiudizi e stereotipi così presenti nelle religioni storiche.
Vogliamo una libera spiritualità, che sia l'espressione di noi stessi e della nostra epoca e che salvaguardi i tesori di tutte le tradizioni della Terra.
Per fare ciò è necessario andare al di là di ogni dogmatismo. Esso è il frutto dell'ego.
Il dogmatismo ( con il suo seguito di tabù, pregiudizi, restrizioni e repressioni comportamentali, alimentari, sessuali e psichiche )
è il misero tentativo della mente duale dell'uomo di mascherare la confusione nella quale è immersa.
Quanto più la nostra mente è confusa, tanto più si aggrapperà a delle certezze credendo, in questo modo, di raggiungere la chiarezza. Ma la chiarezza non è un fatto di certezze ( o credenze assolute ), esiste l'esistenza ed essa non può essere fermata per essere compresa.
L'esistenza è in transe, la vita è movimento e può solo essere vissuta.
La nostra è una identità meticcia, creola, transculturale, sempre in movimento, a volte la si vede svanire, frammentarsi, diventare labirintica, tanto da non concedere margini di certezze ( l'io-baluardo che respinge il mondo, lo specchio di Narciso, fino ad arrivare fino all'autismo ), ma al contrario spinge sempre verso le mutazioni.
Si è davanti ad una identità non più a radice unica, che esclude ogni altra, ma ad una identità a rizoma, una ragnatela senza centro capace di liberare la creatività individuale e di metabolizzare, in modo infinito, anarchico ed inatteso, elementi e modelli culturali altri, per farli confluire in una nuova configurazione. 
Il rizoma che è sempre tra le cose, nel mezzo di esse, è un intermezzo: a differenza della radice che è filiazione e preferisce il verbo “essere”, esso è alleanza e privilegia la congiunzione “e...e...e” all'infinito.
A livello religioso il Dio-radice unica dà vita a religioni esclusive, dove solo il proprio Dio è quello vero, mentre gli altri sono nell'errore.
Il Dio-rizoma si presenta invece inclusivo: ogni altro apporto, proveniente da un'altra tradizione viene visto come una risorsa, e prende il proprio posto nel pantheon circolare di una spiritualità che si arricchisce continuamente dai contatti con gli altri ( altri dei, altri uomini, altre storie, altri misteri...).
 
La moderna antropologia insegna che non esistono purezze etnografiche; nessuna cultura sa essere sempre omogenea e rigidamente coerente; le culture si sono sempre incontrate e fuse tra di loro, malgrado possibili e tante reciproche censure e gli infiniti frangiflutti eretti a difesa del proprio modello culturale.
Piuttosto che essere guardiano del faro ( dei dogmi ) preferisco essere pirata dei sette mari.
 
pirata belga
 
 
Dobbiamo saper essere archeologi dello spirito ed esplorare il Passato ( le nostre radici ), connetterci a quelli che ci hanno preceduti ( i lignaggi dei lontani antenati ); riparare, curare e guarire i traumi, trasformare il Presente per andare verso il Futuro ( il Mondo donato in eredità alle generazioni che devono ancora venire).
Lo sciamanismo propone un ponte tra la ragione e l'intuizione. Apre un passaggio tra il Mondo Ordinario ( osservabile dai nostri 5 sensi ) e il Mondo Non Ordinario ( la realtà dell'inconscio – personale e collettivo – e quella degli Spiriti).
Tutto ciò che esiste ha un aspetto spirituale: il suo doppio interiore, il nucleo attorno al quale tutto si assembla e si aggrega, la sua essenza più intima e profonda.
Lo sciamanismo denomina tutto ciò con il termine di “Spirito”.
Nel Mondo Ordinario si percepisce l'apparenza di fenomeni; nel  Mondo Non Ordinario si può prendere contatto, entrare in relazione con ciò che è nascosto dietro l'apparenza.
Lo sciamanismo rivendica il diritto al riconoscimento e alla legittimità dei due Mondi.
Se ne rigettiamo uno, ci amputiamo della metà di noi stessi.
L'onestà e l'onore verso noi stessi, nella totalità di esseri umani ci chiede di tentare l'esperienza, di implicarci nell'avventura della scoperta continua dei nostri universi-mondi. Ciò richiede le qualità di sospendere i nostri pre-giudizi, di essere flessibili e colmi di humour.
 
In moltissime tradizioni spirituali primordiali il Mondo Non Ordinario è diviso in tre piani, in tre livelli, come un albero gigantesco: Mondo di Sotto ( le radici ), Mondo di Mezzo ( il tronco ) e Mondo di Sopra ( il fogliame ).
 
yggdrasil
 
 
Il Mondo di Sotto è la dimora degli Animali Protettori, il luogo delle sfide iniziatiche e delle avventure che portano all'evoluzione del nostro Sé; il Mondo di Sopra è la casa degli Insegnanti spirituali, dei Maestri, dei Santi.
Il Mondo ( non ordinario ) di Mezzo contiene la rappresentazione di tutto ciò che abbiamo sperimentato e viviamo in questa esistenza; esso è anche lo spazio-tempo degli spiriti degli Elementi ( Acqua, Terra, Aria, Fuoco ).
Per effettuare il passaggio da un Mondo all'Altro, si fa un viaggio sciamanico. Il supporto del suono ( tamburo, sonaglio, canti, respirazione...) aiuta a cambiare stato di coscienza e a spostarsi nei territori della Realtà Non Ordinaria.
L'obiettivo ricercato è quello di esplorare il Mondo Non Ordinario -  chiamato anche spirituale – e di contattare gli Spiriti che vi abitano.
Gli Spiriti del Mondo di Sotto e del mondo di Sopra amano entrare in relazione con gli esseri umani: hanno molte sacre conoscenze da dividere con noi.
Possono darci informazioni, aiutarci, collaborare con noi per svolgere sedute di guarigione, armonizzare la vita di una comunità o darci responsi divinatori.
Possono insegnarci a come aprirci all'universo delle energie viventi e come aumentare il nostro potere personale e la nostra chiarezza sulle cose di questo Mondo e dell'Altro.
Questo “potere” è quello che ci permette di trasformare l'energia, come per esempio nella tecnica che ci consente di mangiare e digerire l'energia pesante, aprendoci così per ricevere l'energia fine di Padre Cielo e di Madre Terra.
È l'alchimia degli sciamani. Questo “potere” è quello che ci insegna ad aprirci alla vita e ad irradiare di luce benefica e pura.
Gli sciamani conoscono l'arte di camminare, di danzare nel cosmo energetico nutrendosi dell'energia vivente universale.
Questo dà una forza di vivere stupefacente.
 
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Di fatto, questa eredità è una saggezza che contiene e incorpora diverse conoscenze metafisiche, che danno la possibilità di trasformare i blocchi emozionali, fisici, mentali o spirituali ( energia pesante ) e accedere ad una più grande libertà e gioia di vivere ( energia leggera, fine ).  Questo approccio crea apertura
di spirito e di cuore, amore per tutti gli esseri.
Gli spiriti provano compassione ( “essere aperti per sentire” ) per la sofferenza esistente nel nostro mondo.
Hanno bisogno della nostra cooperazione, perché il loro aiuto possa manifestarsi, materializzarsi nella realtà ordinaria.
 
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Per comunicare con gli spiriti si parla la lingua utilizzata nel Mondo Non Ordinario.
È fatta di immagini ( rappresentazioni interne dei nostri 5 sensi ), di metafore, di simboli, di storie, come nei nostri sogni.
Questo linguaggio possiede un grande potere evocativo, può rivelare direttamente le cose tramite insight, satori, haiku, sentimenti di evidenza, visioni ( e solo raramente attraverso la strada del ragionamento lineare ).
Ciò non ci esime dal restare in contatto con la ragione.
Tutto sta nell'equilibrio: l'intuizione è amica della ragione, ognuna ha il proprio posto nel gioco della creazione.
Il grado di coinvolgimento nell'esperienza sciamanica dipende da ognuno di noi. Per fare in modo che la funzione sciamanica possa esistere, deve essere sostenuta da una cultura sciamanica, che le permetta di fiorire spontaneamente.
In questo contesto, una persona può essere chiamata a svolgere la funzione dello sciamano, al servizio della Comunità, facendo da intermediario con il Mondo degli Spiriti.
Non è un titolo, né un mestiere, è una vocazione, un servizio, una responsabilità
La cultura occidentale deve tornare a bere alla fonte dello sciamanismo. Se si vogliono fare bene le cose, bisogna iniziare a ricreare il pensiero sciamanico, riconoscere l'intuizione, ritrovare il rispetto della Natura, riannodare con le nostre radici ancestrali.
È in questo spirito d'umiltà e di realismo che si può nuovamente 
parlare di sciamanismo in Occidente.
Nell'insegnamento dato dagli Spiriti, l'apprendimento è lungo, a volte difficile. La nostra sensibilità di occidentali non accetta l'obbedienza cieca a maestri e guru.
Ma essere allievi diretti di Dio ( Padre e Madre ), delle Guide Spirituali e dello Spirito Santo non è un insegnamento tipico della Nuova Era?
Per rispondere a questa domanda seguiamo due rizomi della tradizione mistica e cristiana europea e vediamo dove ci portano.
Nel 1520 Martin Lutero scrive “Alla nobiltà cristiana della nazione tedesca” dove rigetta la supremazia del Papa sui concili, la distinzione tra chierici e laici e il monopolio del clero nello studio della Scrittura; e a questo proposito ricorda che, grazie al loro battesimo, tutti i cristiani sono sacerdoti ( sacerdozio universale ).
Circa quattro secoli prima, il mistico Gioacchino da Fiore espone la sua visione delle 3 epoche o 3 età.
La prima età è quella dell'Antico Testamento, fu dominata da Dio Padre e la sua religione si caratterizza per il timore che ispira l'autorità assoluta della Legge.
La seconda età è quella del Nuovo Testamento, presieduta dal Figlio e contraddistinta dalla Chiesa santificata dalla grazia, la nota specifica della sua religione è la Fede.
La terza età è dominata dallo Spirito Santo e vede la vita religiosa conoscere la pienezza dell'amore, della gioia e della libertà 
spirituale.
Nella terza età l'opera del Cristo è completata sotto la guida dello Spirito Santo.       
Non c'è altro maestro che Dio, lo Spirito Santo e gli Esseri Illuminati, e se stessi come responsabili a bordo.
Siamo nella terza età.
La libertà, a volte ha un profumo di solitudine.
Ma, in realtà, non siamo mai soli.
 
 
Lucky Adri Hoodoo Buddha 

 

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